LA STORIA COME SINTESI PRATICA
Per quello che possano valere gli insegnamenti del passato,essi sono lì a disposizione di chi sappia servirsene per interpretare le questioni del presente. Da buona maestra,la storia non vuole costringere o inculcare,ma si limita a suggerire: essa parla di fatti che hanno avuto svolgimento in condizioni uniche,irripetibili,ormai oggetti di comprensione piuttosto che di imitazione. Eppure,se la storia non è storia di lotte di classi,come predica la più recente rivelazione definitiva sul nostro destino futuro prossimo e remoto,è certamente lotta dei popoli che vogliono darsi un’organizzazione politica che li metta in grado di resistere ai tentativi di sopraffazione di gruppi minoritari ma organizzati e affermare i propri diritti contro vecchi e nuovi poteri in grado di imporsi con le armi dell’inganno e della violenza.
Nel processo storico,tutte le conoscenze parziali di un’epoca e un popolo,le loro risorse materiali,valori e aspirazioni entrano in relazione,determinano i fatti e ne sono determinati. Si può perciò azzardare a dire che la narrazione storica consiste in un’analisi a ritroso che metta in luce le ragioni motivanti degli eventi e del loro succedersi. Tra le conoscenze parziali vanno messe quelle relative ai mezzi della TECNICA e del LAVORO, a loro volta concorrenti nel produrre il fatto, benché non in grado di determinarli.Si giustifica così il loro posto nel sistema generale del nostro UMANESIMO POPOLARE, nonché la considerazione con la quale sono,o andrebbero,tenute in tutte le questioni relative all’EDUCAZIONE e nelle decisioni di ordine generale,POLITICO nella sostanza.
Bibliografia
B.Croce:Storia d’Italia dal 1871 al 1915,Laterza,1977
B.Croce:Storia come pensiero e come azione ,Bari